Anche quest anno il campionato è finito e con grandi sforzi ci siamo salvati dalla retrocessione dalla serie B alla serie C. Per come erano messe le cose a Febbraio sembra incredibile esser riusciti in questa impresa ma il duro lavoro, il non mollare serrando i denti e la determinazione di tutto il gruppo hanno fatto la magia…. e che magia!

Adesso è il tempo delle riflessioni e del tirare le somme dell’anno passato in previsione della stagione futura. Facendo questo piccolo esercizio mi sono ritrovato a pensare a quali sono le qualità che ci hanno fatto combattere e salvarci e a capire se queste qualità possono essere utili nel mondo del lavoro. Nel particolare mi sono posto una domanda:

Perchè un’azienda dovrebbe assumere un rugbysta?

Qui di seguito vi segnalo una breve lista delle qualità determinanti per un giocatore di rugby che ben si calano nelle realtà aziendali

  • La parola d’ordine è Squadra:
    All’interno della squadra non esiste un io, un tu, un lui ma solo un noi. Non vi sono prime donne che comandano ma solo il corpo unito della squadra. Davanti alle problematiche la squadra riflette, trova una soluzione e la mette in atto. Allo stesso modo in azienda un rugbysta saprà integrarsi nel gruppo e collaborare attivamente;

 

  • Determinazione:
    Ci vuole determinazione per continuare ad allenarsi a gennaio con il freddo che ti entra nelle ossa, la pioggia che ti sfregia la pelle del viso e il terreno che graffia le gambe. Nulla fermerà un rugbysta, nanche il mondo del lavoro;

 

  • Capacità di lavorare per obiettivi, valutarli e raggiungerli:
    All’inizio dell’anno si delineano gli obiettivi, si valutano gli sforzi e si prepara a gettare le basi per la forma fisica necessaria e gli schemi da implementare;

 

  • Lavorare sotto pressione non è un problema:
    Avete mai provato a correre, placcare, rialzarsi, placcare, correre e placcare ancora Il tutto inseguiti da energumeni che voi al confronto sembrate Heidi? La pressione non è un problema…

 

  • Multitasking:
    Bisogna saper controllare la palla, gli avversari che avanzano, i compagni schierati sia a destra che a sinistra e tutto quello che ci circonda. Allo stesso modo nel “campo da gioco” del mondo lavorativo un rugbysta sa operare in multitasking senza perder di vista gli obiettivi e i task affidatigli;

 

  • Impara dagli errori:
    Alla fine di ogni partita, vinta o persa, ci si ferma a riflettere. Si fa tesoro di quanto imparato per mettere a frutto ogni singolo momento. Saper imparare dai propri errori è fondamentale;

 

  • Lavoro, sacrificio e festa:
    Il rugby non è solo sforzo e sacrificio ma anche festa, soprattutto festa. Per ogni rugbysta il post partita, il tempo in cui ci si trova con gli avversari per bere e mangiare in compagnia, è parte integrante del gioco stesso. Proprio per questo viene chiamato 3° tempo e come tale va affrontato con spirito di sacrificio e determinazione. Allo stesso modo riuscirà a portare allegria nel mondo lavorativo, saprà fare gioco di squadra con il gruppo.

 

La prossima volta che riceverete un curriculum controllate se tra le informazioni aggiuntive o le passioni c’è il rugby perchè potrebbe essere il collega giusto da aggiungere al vostro team!